La macchina del tempo n. 9 settembre 2001 pag 53, 9 settembre 2001
Ecco come funziona l’orologio cosmico. Il funzionamento di un planetario è basato sul principio della proiezione, un po’ come un proiettore per diapositive
Ecco come funziona l’orologio cosmico. Il funzionamento di un planetario è basato sul principio della proiezione, un po’ come un proiettore per diapositive. Al suo interno vi sono sorgenti luminose molto intense, la cui luce può uscire soltanto attraverso fori molto sottili: ognuno di questo minuscoli forellini è posizionato in modo tale da riprodurre l’immagine di una stella specifica. Pezzo per pezzo, in questo modo, viene riprodotta l’immagine dell’intera volta celeste. In genere i planetari proiettano il cielo così come esso si presenta all’osservazione a occhio nudo in condizioni ideali, cioè con circa 6000-7000 stelle. Le più brillanti sono rappresentate anche con il loro colore proprio. Inoltre vi sono proiettori separati per i cosiddetti corpi vaganti: il Sole, la Luna e i pianeti del sistema solare. Le funzionalità del planetario? Innumerevoli. La sua caratteristica più interessante è forse quella di poter mostrare il cielo come risulta in qualunque ora della notte, di qualunque notte dell’anno e da qualsiasi posizione sulla Terra. Inoltre può riprodurre i movimenti che avvengono nel cielo, secondo i moti di rotazione e rivoluzione terrestre. Naturalmente tutto viene accelerato, per comodità: il movimento del cielo nel corso dell’anno si svolge in meno di un minuto, e quello di precessione dell’asse terrestre non ha evidentemente bisogno di 26.000 anni, come accade al nostro pianeta nella realtà. Molto importante è poi la cupola semisferica al centro della quale è collocata la macchina, e che serve da schermo di proiezione. Le sue dimensioni, tra l’altro, definiscono anche la capienza della sala e, quindi, la ”grandezza” del Planetario nel suo complesso. Quelle più grandi hanno diametri compresi tra 20 e 25 metri e alloggiano 300-400 spettatori. Detto così sembra tutto relativamente semplice: in realtà queste macchine sono estremamente sofisticate e complesse, composte da migliaia di componenti. Tanto che quelle più moderne sono, oggi, completamente gestite da computer: un uomo non riuscirebbe a coordinare in tempo reale il movimento di decine e decine di proiettori, lenti, ingranaggi.