Edgarda Ferri, "Io, Caterina", Mondadori, 28 settembre 2001
Nel Trecento le porte di Siena venivano chiuse al tramonto e riaperte all’alba. All’interno della città c’erano valli coltivate: uliveti, grandi orti, giardini
Nel Trecento le porte di Siena venivano chiuse al tramonto e riaperte all’alba. All’interno della città c’erano valli coltivate: uliveti, grandi orti, giardini. Per evitare incendi i senesi lavoravano vetro e mattoni fuori delle mura. Si potevano vuotare le latrine in strada soltanto di notte. All’imbrunire le contrade malfamate e i chiassi venivano chiusi con delle cancellate.