Francesca Lattuada su Il Messaggero del12/09/01 a pagina 21., 12 settembre 2001
"Ho 40 anni, sono regista, danzatrice e cantante. Il lavoro che noi artisti facciamo determina le nostre relazioni con il mondo e, rubando una frase a Pessoa, direi che "abbassa la febbre del sentimento"
"Ho 40 anni, sono regista, danzatrice e cantante. Il lavoro che noi artisti facciamo determina le nostre relazioni con il mondo e, rubando una frase a Pessoa, direi che "abbassa la febbre del sentimento". Occorre domare il caos interno, sputarlo fuori e guardarlo con distanza, ironia, quasi non fosse più mio, ma nostro: è un esorcismo, un’operazione sciamanica, un ritorno dal mondo della follia. Fare spettacoli mi permette di soddisfare la mostruosa bulimia che mi accompagna dalla nascita. Il circo è per me la forma ibrida per eccellenza, un mondo in cui i concetti animale-umano, piccolo-grande, tragico-comico, terra-cielo e via dicendo si affrontano senza tregua, creando una dinamica che fa "godere" lo spettatore, non più passivo e voyeur, ma partecipante, presente al rito circense. La mia tendenza ossessiva per una drammaturgia spezzettata, irrituale, una fantasmagoria a sfondo mitologico, trovavav alla fine nel circo la sua giusta dimensione" (Francesca Lattuada).