Rolando Damiani, "All’apparir del vero, vita di Giacomo Leopardi", Mondadori, 1 ottobre 2001
Nel maggio del 1803 Monaldo, tormentato dai debiti, presentò istanza a Pio VIII perché i suoi beni fossero affidati a un amministratore giudiziario
Nel maggio del 1803 Monaldo, tormentato dai debiti, presentò istanza a Pio VIII perché i suoi beni fossero affidati a un amministratore giudiziario. Per intercessione del papa i debiti di casa Leopardi vennero ridotti da 48mila a 33mila scudi e gli interessi furono calati dal 24 all’8 per cento. Con i trentasei creditori venne stabilito un piano di rimborso dilazionato che avrebbe consentito l’annullamento dei debiti in quaranta anni. Monaldo fu interdetto fino al 1820 dal ruolo di capofamiglia. La moglie Adelaide, che prese il suo posto, vendette i gioielli e promulgò una parsimonia spietata (arrivò a comprare le uova solo dopo averne misurato le dimensioni con un cerchietto).