Enzo Catania, "Morire d’orrore", Marsilio editore, 1 ottobre 2001
William Burke, classe 1792, irlandese, contadino, poi calzolaio e fornaio. Nel 1826 lui e sua moglie fecero fecero amicizia con William Hare, ex scaricatore di porto, sposato con la locandiera Liz Legg
William Burke, classe 1792, irlandese, contadino, poi calzolaio e fornaio. Nel 1826 lui e sua moglie fecero fecero amicizia con William Hare, ex scaricatore di porto, sposato con la locandiera Liz Legg. Quando nella bettola morì un vecchio soldato, i quattro decisero di vendere il cadavere ai chirurgi che facevano esperimenti di anatomia. Poi presero a uccidere i clienti facendoli ubriacare e colpendoli con forza al naso (in questo modo simulavano una morte da arresto respiratorio). Una volta uccisero due mendicanti, nonna e nipotino. Quando la polizia scoprì tutto, Burke andò al patibolo. Il suo corpo, appeso per tre giorni al portone delle carceri, fu poi regalato a un laboratorio di anatomia. Hare, scarcerato, venne linciato dagli scaricatori del porto.