Enzo Catania, "Morire d’orrore", Marsilio editore, 1 ottobre 2001
Jeffrey Dahmer, il ”mostro di Milwaukee”, da bambino scarnificava cosce di pollo con l’acido muriatico e collezionava scheletri di scoiattolo
Jeffrey Dahmer, il ”mostro di Milwaukee”, da bambino scarnificava cosce di pollo con l’acido muriatico e collezionava scheletri di scoiattolo. Da adulto attirava ragazzi nel suo appartamento, li drogava, li violentava, li torturava, talvolta mangiava il loro cuore, talvolta gli organi sessuali. Il 23 luglio 1991 la polizia fece irruzione in casa sua. Trovò membra divelte accattastate in casse, due teschi conservati in una scatola da computer, altri in cima all’armadio in camera da letto e in frigorifero. Al processo non gli venne riconosciuta infermità mentale (durante le violenze usava sempre il preservativo). Rinchiuso in un carcere di massimo sicurezza, fu ucciso in bagno da un altro condannato (era il 28 novembre 1994).