Roberto Escobar, "Tot", Il Mulino, 1 ottobre 2001
Nel 1922 il capocomico del Salone Margherita mandò via Totò, che lavorava gratis per imparare il mestiere, perché ”cacciava troppe pretese” (aveva chiesto i soldi per il tram)
Nel 1922 il capocomico del Salone Margherita mandò via Totò, che lavorava gratis per imparare il mestiere, perché ”cacciava troppe pretese” (aveva chiesto i soldi per il tram). Totò portò via con sé: uno specchietto, un tubetto di rosso per le labbra, un paio di scarpe di tela per trasformarle in scarpine décolletées da scena, un cappelluccio a forma di pizza napoletana, un pantalone troppo corto, una giacca larga a forma di tight.