Ahmed Rashid, Internazionale 28/9/2001, 28 settembre 2001
«Zahir Shah vive a Roma dal ’73, quando fu spodestato con un colpo di stato dal cugino Mohammed Daud, che istituì una repubblica e si autoproclamò presidente
«Zahir Shah vive a Roma dal ’73, quando fu spodestato con un colpo di stato dal cugino Mohammed Daud, che istituì una repubblica e si autoproclamò presidente. Zahir Shah era salito al trono nel ’33, dopo aver assistito all’assassinio del padre compiuto da uno studente a Kabul. Durante il suo regno l’Afghanistan ha goduto di una pace senza precedenti e negli anni 60 era diventata una delle mete degli hippy occidentali. La maggior parte degli afgani ricorda quel periodo con nostalgia. Da parte sua Zahir Shah ha detto di non avere alcuna intenzione di ripristinare la monarchia: il suo ruolo sarebbe piuttosto quello di unire tutte le forze afgane attraverso il loya jirga (parlamento composto da tutti i capi tribali, ndr) e formare un nuovo governo. ”Centinaia di taleban sono pronti a disertare appena il re darà un ordine di rivolta nazionale”, dice un membro autorevole del loya jirga che opera in Pakistan» (Ahmed Rashid, autore di Taliban. Militant Islam, Oil and Fundamentalism)