2 ottobre 2001
Turone Ignazio, di anni 16. Smilzo, sicuro di sé, talvolta operaio, più di rado spacciatore o scippatore, viveva a Mazzarino, Caltanissetta, insieme al padre, Turone Vincenzo, bracciante, alla madre, Lo Giudice Rosaria, casalinga, e a numerosi fratelli
Turone Ignazio, di anni 16. Smilzo, sicuro di sé, talvolta operaio, più di rado spacciatore o scippatore, viveva a Mazzarino, Caltanissetta, insieme al padre, Turone Vincenzo, bracciante, alla madre, Lo Giudice Rosaria, casalinga, e a numerosi fratelli. Da qualche tempo i genitori lo tormentavano perché lui s’ostinava passare le serate al pub o in piazza con certi balordi della sua età. Nella notte di mercoledì 19 settembre, per questioni di droga o forse d’onore, qualcuno lo impiccò al ramo di un mandorlo e si divertì per un po’ a tirare e lasciare la corda come si trattasse di una carrucola. Il cadavere fu ritrovato cinque giorni dopo, disteso a terra, il cappio ancora al collo. In contrada Canale, accanto ai ruderi del castello normanno detto ”U’ Cannuni”, già sfondo per l’ultima ”Piovra”, Caltanissetta.