Alain de Botton, "Come Proust può cambiarvi la vita", Guanda, 2 ottobre 2001
Nel 1922, Proust e Joyce erano al Ritz, ospiti di una cena mondana in onore di Stravinskij, Diaghilev e della compagnia dei Ballerini Russi
Nel 1922, Proust e Joyce erano al Ritz, ospiti di una cena mondana in onore di Stravinskij, Diaghilev e della compagnia dei Ballerini Russi. Fu lo stesso Joyce a raccontare più tardi, a un amico, ciò che accadde quando vennero presentati l’uno all’altro: «La nostra conversazione si è limitata unicamente alla parola ”No”. Proust mi chiese se conoscevo il duca tal dei tali. Io dissi: ”No”. La nostra ospite chiese a Proust se aveva letto questo o quel passaggio dell’Ulisse. Proust disse: ”No”. E così di seguito..». Dopo cena, Proust prese il taxi con i suoi ospiti, Violet e Sydney Schiff, e senza chiedere permesso a Joyce salì con loro. Per prima cosa aprì il finestrino, poi accese una sigaretta: due gesti che potevano rivelarsi mortali per Proust. Durante il viaggio, Joyce guardò Proust senza dire una parola, e Proust parlò in continuazione senza rivolgere una parola a Joyce. Quando arrivarono all’appartamento di Proust, in rue Hamelin, Proust prese da parte Sidney Schiff e disse: «Per favore, chiedete a Monsieur Joyce di permettere al mio taxi di portarlo a casa». E il taxi fece così. I due non si sarebbero incontrati mai più.