Mirella Delfini, "La vita segreta degli insetti geniali", Muzzio, 2 ottobre 2001
La tignola rosicchia stoffe per mangiare ma anche per filare una specie di cappotto a forma di tubo, con lo scollo a ”V” sul davanti, dal quale si affaccia con la testa e le prime sei zampe
La tignola rosicchia stoffe per mangiare ma anche per filare una specie di cappotto a forma di tubo, con lo scollo a ”V” sul davanti, dal quale si affaccia con la testa e le prime sei zampe. Crescendo, l’abito comincia ad andarle stretto e corto e la tignola si mette ad allargarlo e allungarlo: «Bisogna ammettere che la tarma fa quello che faremmo noi: un taglio e poi una striscia di grandezza adeguata da inserire tra le parti divise. Lei anzi fa di più: siccome non vuol rimanere allo scoperto mentre lavora taglia l’indumento fino a metà e ci mette la giunta, poi ripete l’operazione dalla parte opposta e infila il secondo pezzo. Per allungare, invece, aggiunge due balze» (René-Antoine de Réaumur).