Mirella Delfini, "La vita segreta degli insetti geniali", Muzzio, 2 ottobre 2001
Nel 1562 l’arcivescovo di Parigi decise di scomunicare le bestie a suo parere dannose e cominciò dai bruchi
Nel 1562 l’arcivescovo di Parigi decise di scomunicare le bestie a suo parere dannose e cominciò dai bruchi. A Torino, dove quest’uso sopravvisse fino agli ultimi anni del Settecento, il municipio comprava ogni anno da Roma una maledittione: «Giunta la maledittione l’arcivescovo, in pompa magna, circondato dai canonici, col sindaco e i signori della città, andava in piazza Castello. Saliva su un palco coperto di velluto e scagliava la maledittione con voce tonante. Da quel momento i bruchi erano scomunicati» (Lo zoologo Michele Lessona).