Karlheinz Deschner, ìCon Dio e con il F¸hrerî, Tullio Pironti, 3 ottobre 2001
E tuttavia (sempre secondo Deschner) il Concordato tra Santa Sede e Reich venne redatto in pochi giorni (di norma servivano mesi, se non anni) e firmato il 20 luglio 1933; circa i due terzi degli articoli erano a favore della Chiesa, alla quale vennero accordate importanti concessioni riguardo le scuole private e l’insegnamento della religione
E tuttavia (sempre secondo Deschner) il Concordato tra Santa Sede e Reich venne redatto in pochi giorni (di norma servivano mesi, se non anni) e firmato il 20 luglio 1933; circa i due terzi degli articoli erano a favore della Chiesa, alla quale vennero accordate importanti concessioni riguardo le scuole private e l’insegnamento della religione. La rivista gesuita Stimmen der Zeit definiva Hitler ”simbolo della fede della nazione tedesca” e affermava che la croce di Cristo era il necessario completamento della croce uncinata (ma lo stesso giornale nel 1947 scriveva: ”La Chiesa e il nazionalsocialismo si escludevano a vicenda in tutto e per tutto come la luce e le tenebre, la verità e la menzogna, la vita e la morte”). Nella guerra in Polonia la Chiesa cattolica perse 4 vescovi, 1.996 sacerdoti, 238 suore; furono internati nei campi di concentramento 3.647 sacerdoti, 341 monaci e 117 monache. Sull’aggressione tedesca alla Polonia, Papa XII non disse una parola di condanna. I parroci cattolici della Wehrmacht avevano i gradi di maggiore, portavano una pistola nella cintura, ma solo ”per la difesa personale e dei feriti”; il 7 luglio 1941, il parroco della Wehrmacht, Josef Perau, scrisse: ”Sul cappello, sotto il simbolo di sovranità, la croce uncinata, è riportata la croce di Cristo”.