Karlheinz Deschner, ìCon Dio e con il F¸hrerî, Tullio Pironti, 3 ottobre 2001
La Chiesa avrebbe pesanti responsabilità anche nei massacri in Jugoslavia, dove negli anni Trenta vivevano 5,5 milioni di ortodossi, 4,7 di cattolici, 1,3 di musulmani
La Chiesa avrebbe pesanti responsabilità anche nei massacri in Jugoslavia, dove negli anni Trenta vivevano 5,5 milioni di ortodossi, 4,7 di cattolici, 1,3 di musulmani. Il movimento cattolico-fascista croato era il Partito degli ustascia (in croato ustasa significa ”ribelle”). Era guidato da Ante Pavelic, nato in Erzegovina nel 1889, dottore in legge, avvocato a Zagabria. Il 7 gennaio 1929, a un giorno dalla proclamazione della dittatura di Alessandro I, Pavelic diede vita al partito che avrebbe dovuto liberare la Croazia dal ”giogo straniero”. Il punto 11 dello statuto obbligava ogni aderente a giurare ”su Dio onnipotente e su tutto ciò che è per me sacro”. Più tardi i cappellani ustascia avrebbero giurato davanti a due candele, un crocifisso, un pugnale e un revolver.