Gianni Borgna, "L’Italia di Sanremo. Cinquant’anni di canzoni, cinquant’anni della nostra storia", Mondadori, 4 ottobre 2001
Nel ’62, a differenza dei due anni precedenti, i vestiti non furono offerti in prestito dagli organizzatori
Nel ’62, a differenza dei due anni precedenti, i vestiti non furono offerti in prestito dagli organizzatori. Ogni artista li fece confezionare a proprie spese. Julia De Palma ne sfoggiò tre: il primo, lungo, blu, a guaina, con sciarpa di tulle dalle spalle alla caviglia e punto vita guarnito da una fibra di strass; il secondo, verde mela con ricami d’argento; il terzo, azzurro, decorato con topazi. Anche la Pizzi portò tre vestiti, di cui uno blu con fili d’argento e uno di tulle rosa pastello ricamato a mano. Le toilette delle due cantanti costarono in tutto un milione di lire (di allora).