Katharine Graham, "La mia storia. La vita della donna che ha inventato il Washington Post", Rizzoli, 4 ottobre 2001
«Ci eravamo abituati a un altissimo livello di tensione. Le riunioni di redazione del mattino erano diventate ossessive: andavamo avanti e indietro per ore su ciascuna novità del giorno
«Ci eravamo abituati a un altissimo livello di tensione. Le riunioni di redazione del mattino erano diventate ossessive: andavamo avanti e indietro per ore su ciascuna novità del giorno. Ben presto cominciarono a durare tutta la mattina, con noi seduti attorno alla scrivania di Phil Geyelin, con tutte le nostre carte squinternate davanti. Il trionfo del ”Post” nel Watergate è notorio, ma ci costò caro in un modo che pochi hanno notato. Quando tutto finì con le dimissioni di Nixon, la nostra vita diventò d’un tratto molto meno interessante. Per un bel po’ in seguito il modo in cui seguivamo le notizie fu eccentrico e discontinuo perché la metà della redazione, soprattutto i giovani cronisti locali, non facevano che cercare mini-scandali dovunque. Ci vollero degli anni perché tutto tornasse alla normalità e ricominciassero a occuparsi regolarmente di comitati scolastici e consigli comunali» (John Anderson).