Stella Pende, Panorama 11/10/2001, 11 ottobre 2001
«Una piccola testa sola che esce dalla terra. Due occhi terrificati. Una bocca che prega un Dio che non l’ascolta
«Una piccola testa sola che esce dalla terra. Due occhi terrificati. Una bocca che prega un Dio che non l’ascolta. Lo stadio di Kabul è un carnaio di barbe nere. Quando il circo della morte è pieno, un ululato dà inizio all’inferno: i sassi bucano il cielo come proiettili, pare l’attacco di uno sciame di insetti. La piccola testa barcolla da una parte e dall’altra. ormai uno straccio imbrattato di sangue, si piega. L’ululato di prima ritorna. Un uomo con turbante nero e un bastone arriva vicino. Lo allunga per vedere se un po’ di vita è rimasta tra quei poveri resti. Purtroppo la piccola testa si muove in un sussulto. Allora il marito tradito raccoglie un enorme sasso e guarda per l’ultima volta la sua sposa. Sferra il colpo di grazia. Così tre mesi fa a Dehjat, un’adultera di 19 anni, è stata giustiziata dalla polizia religiosa dei talebani» (Stella Pende)