8 ottobre 2001
Zaccaria Grazia, di anni 47. Carattere mite, robusta e paffuta, viveva a Vibo Valentia col marito Lo Bianco Salvatore, ex barbiere, suo coetaneo, il figlio orafo, di anni 26, e un pastore tedesco
Zaccaria Grazia, di anni 47. Carattere mite, robusta e paffuta, viveva a Vibo Valentia col marito Lo Bianco Salvatore, ex barbiere, suo coetaneo, il figlio orafo, di anni 26, e un pastore tedesco. Qualche tempo fa aveva trasformato la villetta di famiglia nella pensione-ristorante ”Grace”. Alle 23 di venerdì 28 settembre Lo Bianco Michele, di anni 24, disoccupato, nipote di Salvatore, mezzo ubriaco, in compagnia di due amici, ebbe l’idea di orinare proprio sul muro della pensione. Il cane prese ad abbaiare, Salvatore si affacciò, si precipitò in giardino e con un lungo bastone cominciò a randellare chiunque gli capitava sotto tiro. Michele, una spalla rotta, tirò fuori un coltello a serramanico e coi suoi compari inseguì lo zio fin sul retro della casa. La moglie Grazia svegliata dal gran trambusto li raggiunse, si mise in mezzo e si trovò nove centimetri di lama dritti al cuore. Sul prato di una villetta di via De Gasperi, periferia di Vibo Valentia, a due passi dalla scuola di polizia.