Elisabetta Rosaspina, ìCorriere della Seraî 01/10/2001, 1 ottobre 2001
Dopo due anni di matrimonio, la principessa araba Meriam Al-Khalifa, nipote dell’emiro del Bahrein, ha piantato in asso il suo amore americano, Jason Johnson, marine, figlio di un camionista mormone di Las Vegas
Dopo due anni di matrimonio, la principessa araba Meriam Al-Khalifa, nipote dell’emiro del Bahrein, ha piantato in asso il suo amore americano, Jason Johnson, marine, figlio di un camionista mormone di Las Vegas. Per sposarlo lei aveva disubbidito a famiglia e religione: travestita da marine, i capelli raccolti nel berretto delle truppe scelte della Quinta Flotta, era fuggita dal Bahrein e aveva celebrato le nozze di nascosto a Las Vegas (vedi ”Foglio del lunedì” del 24/7/2000). La storia aveva mandato in sollucchero giornali e televisioni: lui, caporale yankee, degradato per punizione a soldato semplice, lei, principessa in Arabia e felice casalinga in America. In questi due anni Meriam escludeva di tornare in patria e non voleva saperne della famiglia. Tuttavia da qualche tempo, all’insaputa del marito, aveva ripreso a scrivere e-mail alle sue quattro sorelle. Sabato 29 settembre, senza dir niente a nessuno, s’è presentata all’aeroporto di Las Vegas, ha ritirato il biglietto prepagato dal papà ed è tornata a Manama. Johnson, incredulo, innamoratissimo, sostiene che lei non si lamentava mai di nulla.