Claudio Rendina su la Repubblica del 07/10/01 a pagina XI della Cronaca di Roma., 7 ottobre 2001
A Roma, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, per tutto il mese di ottobre brigate di giovani si riunivano per celebrare la festa della vendemmia, muovendosi dai diversi rioni a piedi o sulle "carrettelle" (carrozzelle trainate da cavalli ornati di sonagli) per bere il vino a monte Testaccio o sui prati di Ponte Milvio e fuori porta San Giovanni
A Roma, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, per tutto il mese di ottobre brigate di giovani si riunivano per celebrare la festa della vendemmia, muovendosi dai diversi rioni a piedi o sulle "carrettelle" (carrozzelle trainate da cavalli ornati di sonagli) per bere il vino a monte Testaccio o sui prati di Ponte Milvio e fuori porta San Giovanni. Su ognuna prendevano posto sette ragazze, dette le "minenti" (costumi di seta colorata stretti sotto al petto, giacchine di velluto chiuse intorno al collo da borchie d’argento, collane d’oro massiccio e lunghi e pesanti orecchini a forma di campanella, detti "scioccaje"). Gli uomini indossavano cappelli a cono, la tesa rialzata con penne di cappone, panciotti corti di seta colorata e calzoni di velluto.