Paolo Mosca su Il Messaggero del 07/10/01 a pagina 22., 7 ottobre 2001
Ottavio Missoni: «Se non l’avessi incontrata alle Olimpiadi del 1948, avrei fatto il vignettista
Ottavio Missoni: «Se non l’avessi incontrata alle Olimpiadi del 1948, avrei fatto il vignettista. Sapevo disegnare e le battute non mi mancavano. "L’ Avanti" mi pubblicava già qualcosa...E oggi non farei concorrenza ad Armani, ma a Forattini». Rosita Missoni, sua compagna da 50 anni: «Conoscerlo è stato come in una scena del film "Momenti di gloria". Lui correva la finale olimpica dei 400 nello stadio di Wembley. io ero una ragzza di sedici anni. Tifavo sugli spalti con un gruppo di compagne di collegio. Eravamo andate a londra in viaggio premio con le suore. Quando l’ho visto uscire dal sottopassaggio sono rimasta folgorata. Si scaldava i muscoli con gli altri, ma era l’unico che sorrideva. Per me lui aveva già vinto prima di correre. Arrivò solo sesto, ma una settimana dopo mangiavamo insieme in un ristorante di Piccadilly Circus e mi raccontava della sua grande vittoria durante la guerra...». Ottavio: «Avevo 11 anni più di lei e volevo recuperare punti dopo quel sesto posto. Così le raccontai delle mie avventure di soldato. Della battaglia di El-Alamein: della mia notte passata a pensare e a dormire in una buca del deserto, con i proiettili che mi sfioravano la testa...».