Vittorino Andreoli, "Delitti", Rizzoli, 9 ottobre 2001
L’omicido di Eleonora Pierfranceschi secondo Marco Rancani, il primo dei due complici a offrire un racconto dettagliato: «Una sera Nadia mi ha comunicato che voleva eliminare la madre
L’omicido di Eleonora Pierfranceschi secondo Marco Rancani, il primo dei due complici a offrire un racconto dettagliato: «Una sera Nadia mi ha comunicato che voleva eliminare la madre. Mi comunicò che era sua intenzione mescolare nel caffè molte delle sostanze calmanti che la madre era solita prendere (Tavor, Valium e Lexotan) in modo da farle perdere i sensi e sopprimerla. Ricordo che era Venerdì e che la Pierfranceschi era seduta in poltrono e stava guardando la telenovela ”Perla Nera”. Appena la donna, dopo aver bevuto il caffè, si è addormentate, Nadia mi ha fatto entrare e mi ha mostrato la mdre che dormiva. Poi ha preso la prolunga del telefono, ha staccato un pezzo di filo, è andat alle spalle della madre, le ha messo il filo intorno al collo, e ha tirato con forza il filo appoggiandosi contro la spalliera della poltrona. Dopo un po’ che la stringeva al collo, ho vistola schiuma uscire dalla bocac della donna. Ha iniziato a battere i piedi sul pavimento finché ha ceduto ed è rimasta immobile».