La macchina del tempo n. 9 settembre 2001 pag 39, 9 settembre 2001
La fusione dei ghiacciai è una grave perdita per quanto riguarda la conoscenza del passato della Terra
La fusione dei ghiacciai è una grave perdita per quanto riguarda la conoscenza del passato della Terra. Il ghiaccio è un frigorifero naturale dentro al quale si conservano, da migliaia di anni, i composti chimici che hanno galleggiato nella nostra atmosfera nelle ere passate. Minuscole bolle d’aria, infatti, rimangono intrappolate tra le pareti di ghiaccio e, nel corso dei secoli, diventano bollicine di aria fossile, completamente isolate dagli agenti inquinanti di oggi e sepolte dagli accumuli successivi. Ecco perché quando i glaciologi estraggono le carote (lunghi cilindri verticali di neve e ghiaccio) è come se leggessero le pagine di un libro di storia del clima e dell’atmosfera del nostro pianeta. Ma il prelievo dei campioni, soprattutto quello in terra polare, non è semplice: le lame devono essere riscaldate per fondere il ghiaccio e il foro deve essere riempito con un liquido (in genere cherosene) per impedire alle pareti di richiudersi per colpa del gelo. Tra il 1989 e il 1993 a Summit, in Groenlandia, scienziati americani e europei hanno ottenuto rispettivamente due carote di 3054 e 3028 metri ed hanno ricostruito l’evoluzione del clima terrestre dell’emisfero nord fino a 200 mila anni fa. In Antartide invece la carota più lunga è stata ottenuta dai russi: 3600 metri.