Rossella Sleiter su Il VenerdÏ di Repubblica del 12/10/01 a pagina 122., 12 ottobre 2001
L’amicizia tra Federico Fellini e Tazio Secchiaroli, fotografo, nei ricordi del figlio di Tazio: «Fellini lo chiamava Tazietto, lui rispondeva alla romana, "a Federi’"
L’amicizia tra Federico Fellini e Tazio Secchiaroli, fotografo, nei ricordi del figlio di Tazio: «Fellini lo chiamava Tazietto, lui rispondeva alla romana, "a Federi’". Prima di mettersi a scegliere le foto scattate sul set, andavano in cucina, mio padre preparava un piatto di spaghetti, mangiavano, lasciavano tutto sul tavolo e cominciavano a parlare, a ruota libera. Oppure prendevano la macchina, Tazio guidava, Federico sedeva a fianco anche se l’auto era sua, e andavano a Frascati al ristorante "il Fico"... L’amicizia con Fellini, cominciata in una trattoria sul Tevere, da "Giggetto er pescatore", nel ’58, marcò profondamente mio padre. Attraverso Fellini scoprì le buone letture, le poesie del Belli e i testi di Hillman, il collezionismo di mobili antichi, la lettura lenta di tutti i quotidiani e un certo modo di vestire da cinematografaro. Andava da un sarto in via del Babuino che si chiamava come lui, Secchiaroli, per avere pantaloni di velluto e giacche di tweed come allora portavano solo quelli del cinema, con le Clark dalla suola di para ai piedi».