Robert Harris, Corriere della Sera 12/10/2001, 12 ottobre 2001
«Camminava, volgendo gli occhi alla moltitudine odiosa dei suoi simili. Non aveva avvenire. Lo sdegnava
«Camminava, volgendo gli occhi alla moltitudine odiosa dei suoi simili. Non aveva avvenire. Lo sdegnava. Era una forza. I suoi pensieri accarezzavano immagini di rovina e distruzione. Camminava fragile, insignificante, logoro, miserabile, e terribile nella semplicità della sua idea, che invocava pazzia e disperazione a rigenerare il mondo. Nessuno lo guardava. Ed egli camminava, insospettato e mortale, come una peste nella strada affollata» (Joseph Conrad, L’agente segreto)