Jomy Thomas, The Week (Internazionale 12/10/2001), 12 ottobre 2001
«All’epoca del Rigveda, il primo dei quattro libri sacri indù, si parla del consumo di carne? Si trova un elenco di animali che è permesso mangiare
«All’epoca del Rigveda, il primo dei quattro libri sacri indù, si parla del consumo di carne? Si trova un elenco di animali che è permesso mangiare. L’unico divieto riguarda il «All’epoca del Rigveda, il primo dei quattro libri sacri indù, si parla del consumo di carne? Si trova un elenco di animali che è permesso mangiare. L’unico divieto riguarda ilcammello. Vuol dire che la vacca ha acquistato solo più tardi carattere sacro? La cosa è avvenuta progressivamente. Non è possibile determinare con esattezza il momento in cui l’animale è diventato sacro. Il termine non è forse appropriato. Meglio dire inviolabile. Se la vacca è sacra, perché non le è dedicato nessun tempio? Io come storico non credo al carattere sacro della vacca [...]. Sempre più persone chiedono che sia vietato abbatterle. Sono favorevole, ma perché questo privilegio dovrebbe essere riservato alle vacche? Perché non i bufali? Non voglio urtare la sensibilità religiosa di nessuno. Provengo da una famiglia di bramini. Ma ho il dovere di trascurare qualsiasi considerazione religiosa quando parlo di storia. I militanti dell’Hindutva, che vogliono che l’India sia dichiarata stato indù, affermano che questa idea fa parte di una cospirazione più ampia. Ripetono sempre la stessa menzogna per conferirle un’apparenza di verità e tutto ciò che contraddice questa menzogna è una cospirazione. Lo storico non vive in isolamento. Fa parte della società. Ma ora mi sento come uno vestito di rosso e circondato da tori pazzi furiosi. Volendo dimostrare che il Buddha mangiava carne di vacca, lei urta parecchia gente. Dovrebbero leggere il mio libro e tentare di dimostrare il contrario, non condannarlo al rogo» (Dwijendra Narayan Jha, autore di Holy Cow)