15 ottobre 2001
Una donna caucasica, di anni 25. Prostituta, un metro e sessantadue, fisico mascolino, capelli lunghi e scuri tenuti da un fermaglio con gli strass, tre orecchini d’oro a forma di fiore sull’orecchio destro, indosso una minigonna argentata, slip e body nero, collant color visone, stivali di pelle numero 37, suola a carroarmato
Una donna caucasica, di anni 25. Prostituta, un metro e sessantadue, fisico mascolino, capelli lunghi e scuri tenuti da un fermaglio con gli strass, tre orecchini d’oro a forma di fiore sull’orecchio destro, indosso una minigonna argentata, slip e body nero, collant color visone, stivali di pelle numero 37, suola a carroarmato. Un paio d’anni fa qualcuno, forse un cliente, le spaccò l’osso del collo e la tagliò a pezzi con un coltello da macellaio. Scavata una grossa buca, da un lato sistemò il busto, più in là le gambe, il cranio lo nascose sotto una spalla, accanto a un braccio lasciò la borsetta con dentro borsellino, portapreservativi in plastica bianco, boccetta di profumo Missoni. Infine ricoprì il tutto di terra, foglie e pietre. L’altro giorno alcuni bambini, dando calci al pallone, si ritrovarono fra i piedi il suo stivale: dentro, una tibia perfettamente scarnificata, le dita del piede infilate nella punta. Giovedì 4, nel boschetto di fronte alla scuola elementare ”Toti”, a Cavaria, Varese.