La macchina del tempo, n. 9 Settembre 2001, pagina 47, 15 ottobre 2001
Secondo Lester Brown, presidente e ricercatore del Worldwatch Institute, l’ente di ricerca che analizza e studia l’ambiente, i dati che riguardano la situazione mondiale dei ghiacciai non lasciano dubbi: l’allarme fusione è globale
Secondo Lester Brown, presidente e ricercatore del Worldwatch Institute, l’ente di ricerca che analizza e studia l’ambiente, i dati che riguardano la situazione mondiale dei ghiacciai non lasciano dubbi: l’allarme fusione è globale. Alcuni glaciologi norvegesi prevedono che entro 50 anni l’Oceano Artico potrebbe ritrovarsi privo di ghiaccio durante l’estate. Lo spessore dello strato di ghiaccio si è ridotto del 42 per cento durante gli ultimi quarant’anni. In Groenlandia aumenta il ghiaccio alle alte quote, ma fonde rapidamente quello che si trova ad altitudini minori, particolarmente lungo le coste meridionali ed orientali. L’enorme isola di 2,2 milioni di chilometri quadrati perde circa 51 miliardi di metri cubi di ghiaccio ogni anno: una quantità uguale al flusso annuale del Nilo. l Il Polo Sud è coperto da uno strato di ghiaccio, spesso circa 2,3 chilometri, relativamente stabile. Ma le piattaforme di ghiaccio galleggiante che si estendono sui mari circostanti stanno sparendo rapidamente. Un gruppo di scienziati americani ed inglesi ha riferito, nel 1999, che le lingue di ghiaccio che sboccano da entrambi i lati della Penisola antartica si stanno ritraendo. Negli ultimi cinquant’anni hanno perso 7.000 chilometri quadrati di superficie. E gli iceberg, che hanno le dimensioni dello stato americano del Delaware, minacciano le navi. l Ghiaccio e neve stanno diminuendo in tutte le grandi catene montuose mondiali: le Montagne Rocciose, le Ande, le Alpi e l’Himalaya. Nel Montana, nel 1850, il numero dei ghiacciai era di 150. Oggi sono meno di 50.