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 2001  ottobre 16 Martedì calendario

 stato un portiere irlandese ad inventare il calcio di rigore. una delle tante curiosità del libro di Paolo Carbone

 stato un portiere irlandese ad inventare il calcio di rigore. una delle tante curiosità del libro di Paolo Carbone. Ma quella principale è nel titolo: Calcio di rigore: 1 su 3 non è goal. Giornalista Rai, per 15 anni telecronista di «Tutto il calcio minuto per minuto», statistico, Carbone ha raccontato recentemente sul Guerin sportivo come gli è venuta l’idea del libro. «Undici gennaio 1976. Indimenticabile. Da bravo apprendista stregone, vado con il maestro Enrico Ameri all’Olimpico, stadio ancora tutto scoperto. Di fronte Roma e Juve. Direzione di gara affidata al signor Agnolin di Bassano del Grappa. Il fischio finale sancisce il successo bianconero (1-0) e trasforma in bufera ciò che sta accadendo già da diversi minuti: contestazioni, proteste, fischi, lancio di oggetti del pubblico romanista che si considera defraudato». Carbone e Ameri lasciano lo stadio nascosti fra i sedili del pullmino Rai, su consiglio di un tenente dei Carabinieri. Il giorno dopo, in redazione: «Il pacco dei quotidiani. Il Messaggero: Negati alla Roma quattro rigori. Il Tempo: Negati alla Roma tre rigori. Il Corriere dello Sport: Negato alla Roma almeno un rigore. Eh no, ragazzi, non ci siamo. Io sono d’accordo con l’arbitro: di rigori non ce n’era neanche uno! L’idea, la prima idea, di scrivere il libro nasce allora, dalla lettura di quei titoli». Il libro è stato pubblicato quest’anno dall’editore Frontiera. Storia, psicologia, numeri. Tanti numeri, a cominciare appunto dal titolo: 1 su 3 non è goal, scritto proprio così, goal, all’inglese, come in Italia non si scrive più, sui quotidiani sportivi, dove la parola è italianizzata: gol. Ne sono stati segnati 3.923, in campionato, dal 1929/30 (primo anno del girone unico) ad oggi, sui 5.466 assegnati. Il dato, aggiornato con l’ultima stagione che non compare nel libro, conferma la percentuale d’errore: 28,23 per cento. Un po’ più bassa, in realtà, del titolo. Si sbaglia un rigore su tre e mezzo, più o meno, cioè due su sette. Ma la sostanza è quella.