Salute di sorrisi e canzoni n. 30 ottobre 2001 pag. 15, 30 ottobre 2001
Proteggere la vista sul posto di lavoro. Siete tra quelle che passano la loro giornata alla scrivania? I vostri figli passano ore davanti al video? Allora è il caso di adoperare qualche cautela: allo stress da computer, lettura o scrittura, rischiate di aggiungere le conseguenze di una scorretta postazione di lavoro
Proteggere la vista sul posto di lavoro. Siete tra quelle che passano la loro giornata alla scrivania? I vostri figli passano ore davanti al video? Allora è il caso di adoperare qualche cautela: allo stress da computer, lettura o scrittura, rischiate di aggiungere le conseguenze di una scorretta postazione di lavoro. Seguite questo breve prontuario, preparato con la collaborazione del dottor Maffei, della divisione oculistica dell’Ospedale di circolo di Varese. Per la stanza scegliete un’illuminazione soffusa, la stessa consigliata quando si guarda la televisione. No al buio totale e alle sorgenti luminose prepotenti: in entrambi i casi il contrasto con la luce dello schermo sottoporrebbe la vista a un superlavoro. Per leggere, usate un lume a braccio da appoggiare sulla scrivania: potrete orientarlo secondo le vostre esigenze. Regolate lo schermo del computer in modo che il bordo superiore sia appena sotto il livello degli occhi quando siete sedute. E non dimenticate che la distanza ideale è tra i 50 e i 60 cm. Regolate contrasto e luminosità in maniera che siano equilibrati e orientate lo schermo per far ridurre al minimo i riflessi. Potete anche ricorrere alle mascherine da appoggiare sul monitor: da anni, comunque, pc e terminali hanno per legge speciali filtri e sistemi di protezione (non solo dalla luce, ma anche dalle radiazioni). Sedetevi ricordando di dare le spalle o il fianco alla finestra: la luce deve arrivare da dietro o lateralmente per evitare fastidiosi contrasti e per non farvi restare abbagliate. Fate comunque in modo di non proiettare ombre con la vostra figura sulla scrivania. Concedetevi pause brevi, ma frequenti: almeno ogni mezz’ora alzatevi per qualche minuto (così, oltre a riposare gli occhi, sgranchite un po’ anche le gambe) e fate scorrere lo sguardo il più lontano possibile. Se non avete ampi spazi davanti a voi, provate quest’altro metodo: socchiudete le palpebre e restate in questa posizione per qualche minuto.