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 2001  ottobre 30 Martedì calendario

Il rimedio migliore? Una bella risata». Così Hajime Kimata, ricercatore dell’Unitika Central Hospital di Uji-City, in Giappone, risponde ai pazienti che gli chiedono come curare le allergie ai pollini

Il rimedio migliore? Una bella risata». Così Hajime Kimata, ricercatore dell’Unitika Central Hospital di Uji-City, in Giappone, risponde ai pazienti che gli chiedono come curare le allergie ai pollini. Ma quando lo specialista ha messo per iscritto la sua «terapia del buonumore» pubblicando, nel febbraio scorso, uno studio sul «Journal of the American Medical Association», c’è chi lo ha attaccato: non basta un film comico per risolvere il problema. Insomma, meglio andare sul sicuro e ricorrere a un vaccino. Ed è proprio questo il periodo giusto per cominciare a combattere i pollini che inizieranno a circolare nell’aria già da fine gennaio. Come? Scoprendo quali sono e trovando per tempo le cure adatte. «I sintomi vanno dagli starnuti al prurito al naso, da problemi respiratori a congiuntivite, tosse, respiro sibilante», spiega Domenico Schiavino, allergologo dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. «Se compaiono in primavera o a inizio estate e durano per almeno 15-20 giorni, è bene rivolgersi a uno specialista: può anche non essere un banale raffreddore». Ecco perché la battaglia deve iniziare quando il nemico non non c’è: «I pollini si combattono in autunno e in inverno», precisa Pier Paolo Dall’Aglio, direttore della Scuola di allergologia dell’università di Parma. Il primo passo è l’esame allergologico: il paziente racconta la sua storia clinica, i sintomi e le terapie già seguite. Poi ci sono l’esame obiettivo, per esaminare le vie respiratorie, e quello cutaneo: «Si chiama ”prick-test”», dice Schiavino, «e consiste nell’apporre al braccio del paziente alcuni estratti allergenici sospetti. Se i sintomi sono comparsi a gennaio, ad esempio, usiamo quelli del cipresso e di altri alberi». La diagnosi dura un’ora e può concludersi con l’esame del sangue: in base alle informazioni raccolte si prescrive un farmaco o un vaccino. « bene tenere sotto controllo queste allergie», dice Dall’Aglio, «perché il rischio maggiore è l’asma cronica, sbocco naturale di un’allergia al polline non curata a dovere».