Salute di sorrisi e canzoni n. 30 ottobre 2001 pag. 19, 30 ottobre 2001
Anche se può sembrare impossibile, la domanda «ma perché sono diventato allergico?» non ha trovato ancora una risposta precisa
Anche se può sembrare impossibile, la domanda «ma perché sono diventato allergico?» non ha trovato ancora una risposta precisa. Tanto più che l’allergia può colpire da un giorno all’altro e a qualsiasi età (gli anziani e i bambini, però, rischiano meno). Sono circa 4 milioni gli italiani che soffrono di allergie ai pollini, mentre in Europa il problema riguarda più di 70 milioni di persone. In molti casi la predisposizione è ereditaria: chi ha genitori o nonni allergici ai pollini ha il 50% di possibilità di ammalarsi. Poi c’è la cosiddetta «teoria climatica», che riguarda soprattutto l’area mediterranea: gli inverni miti e le piogge frequenti favoriscono e spesso anticipano la fioritura. I pollini rimangono più a lungo nell’aria e, dunque, il rischio di ammalarsi aumenta. Altra causa è l’inquinamento: lo smog delle grandi città e la polvere di ambienti poco puliti, ad esempio, irritano le vie respiratorie e aggrediscono le mucose, spianando la strada alle sostanze che poi scatenano le reazioni allergiche. Insomma, per ammalarsi potrebbe essere sufficiente, in teoria, cambiare casa e trasferirsi da un paese di montagna in città. Infine deve stare attento anche chi è ossessionato dalla pulizia: secondo la sempre più diffusa «teoria igienica», infatti, chi si lava troppo, chi vive in ambienti eccessivamente puliti rischia di indebolire il sistema immunitario, costringendolo a reagire in maniera sproporzionata ai pollini o ai peli degli animali.