Filippo Ceccarelli su La Stampa del 17/10/01 a pagina 7., 17 ottobre 2001
Allo scoppio della prima epidemia di colera a Napoli, nel settembre del 1973, il prefetto venne subito incriminato per aver lasciato coltivare i mitili in acque infette e il cardinal Ursi parlò di "colera morale"
Allo scoppio della prima epidemia di colera a Napoli, nel settembre del 1973, il prefetto venne subito incriminato per aver lasciato coltivare i mitili in acque infette e il cardinal Ursi parlò di "colera morale". Si sparse la voce che per sconfiggere il colera fosse sufficiente aggiungere del limone alle cozze; alcuni dissero che si sarebbe avuto lo stesso effetto con la birra. Aumentarono le vendite di amuchina e i tralicci di coltivazione dei molluschi vennero distrutti. Molti venditori di cozze crude fecero mangiare i molluschi ai loro figli davanti alle telecamere dei telegiornali, per dimostrare l’infondatezza del pericolo. In quel frangente, qualcuno s’inventò la canzone "O’ vibrione ’nammurato".