Giuseppe Scaraffia su Io Donna del 06/10/01 a pagina 301., 6 ottobre 2001
Nell’inverno del 1918, alle due di notte, le sirene d’allarme avvertirono i parigini che sulle loro case stavano per abbattersi i colpi dei cannoni tedeschi
Nell’inverno del 1918, alle due di notte, le sirene d’allarme avvertirono i parigini che sulle loro case stavano per abbattersi i colpi dei cannoni tedeschi. Colette e Marcel Proust ripararono insieme all’Hotel Ritz; cessato il fuoco, lui si precipitò fuori «in abito da sera, senza fiato ma animato dalla grazia della buona educazione, per cercarle un taxi», ovviamente introvabile. Colette riuscì a convincerlo a desistere e si diresse verso casa a piedi nella città immersa nel buio: sfilatasi scarpe e calze, si avviò, rassicurata, malgrado il freddo, «dalla sensazione dei piedi nudi che aderivano al suolo».