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 2001  ottobre 30 Martedì calendario

Dolore, infiammazione, rigidità. Sono queste le conseguenze più diffuse riscontrate nei pazienti colpiti dall’artrosi

Dolore, infiammazione, rigidità. Sono queste le conseguenze più diffuse riscontrate nei pazienti colpiti dall’artrosi. Fino a poco tempo fa i disturbi reumatici venivano curati quasi solamente con i Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) che facevano passare il dolore, ma avevano una serie di effetti collaterali: dal bruciore di stomaco alla nausea (riscontrati nel 70% dei pazienti), fino ad arrivare a sintomi gravi come l’ulcera gastrica (30%). Di recente è stato messo a punto un nuovo antinfiammatorio il cui principio attivo è il «Rofecoxib» (commercializzato dalla Merck Sharp & Dohme). «I numerosi studi effettuati per valutarne la sicurezza gastrointestinale», ha detto il professor Giovanni Minisola, primario reumatologo dell’ospedale San Camillo di Roma, durante il recente congresso internazionale dell’Eular di Praga, «hanno dimostrato che il rischio di effetti collaterali è decisamente inferiore rispetto a quello conseguente all’impiego dei Fans». Il «Rofecoxib», sviluppato per attenuare il dolore, l’infiammazione e la difficoltà nei movimenti dovuti all’artrosi, rappresenta l’innovazione più rilevante nella cura di questa patologia degli ultimi anni. Disponibile in compresse, consente anche il vantaggio di un’unica somministrazione al giorno: l’azione clinica del farmaco ha infatti una durata di 24 ore. Un aspetto che favorisce la prescrizione di questa terapia, soprattutto nei pazienti anziani: i più colpiti, spesso costretti a prendere più farmaci contemporaneamente. Il «Rofecoxib» garantisce affidabilità anche per la pressione arteriosa, la sicurezza renale e cardiovascolare dei pazienti.