Martin Brookes, "La genetica", Editoriale Scienza pag. 51; Kevin Davies, "Il codice della vita", Mondadori pag. 78, 199, 257, 327., 18 ottobre 2001
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Drosophila melanogaster – O moscerino della frutta o dell’aceto. Misura pochi millimetri. Ideale per gli studi di genetica date la velocità con cui si riproduce (un uovo si trasforma in individuo maturo in due settimane) e la semplicità del patrimonio cromosomico: quattro coppie, insolitamente grandi, che si raccolgono facilmente dalla saliva
Drosophila melanogaster – O moscerino della frutta o dell’aceto. Misura pochi millimetri. Ideale per gli studi di genetica date la velocità con cui si riproduce (un uovo si trasforma in individuo maturo in due settimane) e la semplicità del patrimonio cromosomico: quattro coppie, insolitamente grandi, che si raccolgono facilmente dalla saliva. Müller scoprì inoltre che si potevano facilmente provocare mutazioni sui moscerini bombardandoli con i raggi x [Martin Brookes, 51]. Venter scoprì nella Drosophila un gene, detto Notch, presente anche nell’uomo (si trattava di un’importante molecola-segnale per la comunicazione intercellulare): «La conservazione evidente di geni in specie che sono separate da centinaia di milioni di anni di evoluzione depone a favore dell’ipotesi che questi giochino un ruolo fondamentale» [Kevin Davies, 78]. «Il moscerino dell’aceto è un essere umano con le ali» [Kevin Davies, 199]. «Un confronto dei 13.600 geni della sequenza della drosofila con le sequenze di quasi trecento geni, noti per essere mutati, eliminati o amplificati nei disturbi genetici umani rivelò che oltre il 60% dei geni associati a malattie umane e al cancro presentava una sequenza correlata nel genoma del moscerino della frutta [Kevin Davies, 257]. La sequenza del moscerino dell’aceto stampata in corpo 8 riempirebbe 27 mila pagine. «Sebbene l’uomo abbia il doppio di geni della drosofila, questa è dotata di ali e può volare, cosa che decisamente gli esseri umani non possono fare» [Kevin Davies, 327].