Martin Brookes, "La genetica", Editoriale Scienza pag. 59-62, 18 ottobre 2001
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Eugenetica – Teoria che descrive la pratica per migliorare biologicamente la razza umana. Si divide in due linee di pensiero: eugenetica positiva (far figliare i migliori, dai fautori della teoria identificati con i ricchi) e eugenetica negativa (impedire ai peggiori, dai fautori della teoria identificati con i poveri, di riprodursi)
Eugenetica – Teoria che descrive la pratica per migliorare biologicamente la razza umana. Si divide in due linee di pensiero: eugenetica positiva (far figliare i migliori, dai fautori della teoria identificati con i ricchi) e eugenetica negativa (impedire ai peggiori, dai fautori della teoria identificati con i poveri, di riprodursi). Espressa per la prima volta da Francis Galton [Martin Brookes, 59]. La prima legislazione eugenetica, nella versione negativa, fu introdotta agli inizi del XX secolo in Europa e negli Usa (molti stati imposero limitazioni all’immigrazione) e "culminò brutalmente nei programmi di sterilizzazione su vasta scala della Germania nazista" [Martin Brookes, 60]. «L’America deve essere mantenuta americana. Le leggi biologiche dimostrano che i nordici si deteriorano quando vengono mescolati con altre razze» (Calvin Coolidge, presidente Usa, 1923-1929) [Martin Brookes, 61]. L’opposto dell’eugenetica è il lamarckismo: tutti i nostri caratteri sono prodotto dell’ambiente, col corollario (dimostratosi in seguito errato) che le caratteristiche indotte nell’individuo dall’ambiente possono essere trasmesse ai discendenti [Martin Brookes, 62].