Salute di sorrisi e canzoni n. 30 ottobre 2001 pag. 44, 30 ottobre 2001
Per gli italiani è una scoperta recente. Se pochi anni fa la maggior parte di noi usciva di casa al mattino dopo aver ingurgitato a malapena un caffè, oggi oltre il 90% della popolazione non rinuncia alla prima colazione
Per gli italiani è una scoperta recente. Se pochi anni fa la maggior parte di noi usciva di casa al mattino dopo aver ingurgitato a malapena un caffè, oggi oltre il 90% della popolazione non rinuncia alla prima colazione. Evidentemente i richiami dei nutrizionisti a non dimenticare e, anzi, a valorizzare il pasto del mattino sono stati ascoltati. E hanno generato, forse, il cambiamento più rilevante registrato negli stili alimentari. Considerato ormai essenziale per affrontare un nuovo giorno, l’appuntamento con la colazione resta diviso tra la cucina di casa e il bar, perché a cappuccino e brioche non si rinuncia facilmente. Cosa si mangi, invece, nella colazione domestica è un altro discorso. E qui la fantasia dilaga. Secondo una ricerca condotta dall’Inran, l’Istituto nazionale per gli alimenti e la nutrizione, in Italia esistono almeno cinque modi diversi di fare colazione. Il primo è «calda all’italiana»: è la più diffusa e comprende una bevanda calda (di solito latte), accompagnata da biscotti e altri prodotti da forno (pane, fette biscottate, merendine). Poi c’è quella «calda alternata»: alle bevande calde si abbinano dolci non tipicamente italiani (come le brioche) oppure salati o yogurt. Quella «celere» è poco sostanziosa (solo tè, caffè o altre bevande, acqua o succhi), la «liquida» prevede solo latte e caffè, la «fredda» yogurt o latte freddo, con o senza cereali, succhi e tanta frutta.