Silvia Garambois, líUnit 18/10/2001, 18 ottobre 2001
«’Francesco, a te la linea”. Ma Francesco chi? Il telegiornale delle 13.30 parla di antrace, di minacce, di allarme, si segue con i nervi a fior di pelle, ed improvvisamente ecco: ”Grazie, Giulio, continuiamo con le notizie”
«’Francesco, a te la linea”. Ma Francesco chi? Il telegiornale delle 13.30 parla di antrace, di minacce, di allarme, si segue con i nervi a fior di pelle, ed improvvisamente ecco: ”Grazie, Giulio, continuiamo con le notizie”. Ma Giulio chi? Con la guerra i notiziari si sono fatti più colloquiali, nel senso che i giornalisti, gli inviati, i corrispondenti, colloquiano fra loro come in una telefonata personale» (Silvia Garambois)