Sergio Romano, Panorama 25/10/2001, 25 ottobre 2001
«Le guerre grandi e piccole non hanno mai avuto una logica accettabile: la prima guerra mondiale partì da un attentato a un granduca austriaco a Sarajevo e non c’era nessuna ragione al mondo perché ne seguisse inarrestabile il gigantesco domino che coinvolse nel conflitto gli imperi centrali, la Russia e le potenze democratiche, prova ne sia che il nuovo ordine voluto da quella guerra portò in due decenni a una nuova guerra e a una nuova strage di quaranta o cinquanta milioni di uomini, che emarginò l’Europa dal governo del mondo e avviò alla fine il suo colonialismo
«Le guerre grandi e piccole non hanno mai avuto una logica accettabile: la prima guerra mondiale partì da un attentato a un granduca austriaco a Sarajevo e non c’era nessuna ragione al mondo perché ne seguisse inarrestabile il gigantesco domino che coinvolse nel conflitto gli imperi centrali, la Russia e le potenze democratiche, prova ne sia che il nuovo ordine voluto da quella guerra portò in due decenni a una nuova guerra e a una nuova strage di quaranta o cinquanta milioni di uomini, che emarginò l’Europa dal governo del mondo e avviò alla fine il suo colonialismo. Gli eserciti che allora scendevano in campo non avevano altro compito comprensibile che distruggersi a vicenda essendo fuori dalla portata un nuovo ordine» (Giorgio Bocca) [24]. Esercizi inutili 2. «Proibire la prostituzione è un esercizio inutile» (Sergio Romano)