Giorgio Fabre su Panorama del 25/10/01 a pagina 225., 25 ottobre 2001
Dino Mondolfi nacque nel 1907, i suoi genitori, entrambi ebrei, si erano distinti durante la Prima guerra mondiale: il padre Raffaele, colonello dell’Esercito, ottenne una medaglia al valore, Lidia, sua moglie, lo aiutò a trasmettere notizie utilii ai comandi italiani
Dino Mondolfi nacque nel 1907, i suoi genitori, entrambi ebrei, si erano distinti durante la Prima guerra mondiale: il padre Raffaele, colonello dell’Esercito, ottenne una medaglia al valore, Lidia, sua moglie, lo aiutò a trasmettere notizie utilii ai comandi italiani. Nel 1929, Dino, che era diventato «bellissimo», si fidanzò con Edda Ciano: i due erano innamoratissimi. Mussolini si oppose in ogni modo a questa relazione: fece seguire i due giovani dai poliziotti, usò Edvige, sua sorella, come tramite, infine, convinse la figlia che gli ebrei erano dei nemici. Rachele, quando gli venne presentato Dino, durante la cena, «per dispetto gli fece mangiare il prosciutto». Nel settembre dello stesso anno, Edda obbedì al padre e lo lasciò. Nel 1930, il giovane Mondolfi emigrò in Francia , si iscrisse al fascio e intraprese una redditizia attività finanziaria. Con l’inizio delle persecuzioni razziali, Edda intervenne diverse volte per proteggere l’ex fidanzato ebreo, si servì anche del marito: nel 1939 Ciano gli fece ottenere il passaporto, l’anno dopo, lo fece uscire dal campo di concentramento dove era stato rinchiuso. Negli anni 1941-42, alla pubblica sicurezza giunsero «autorevolissime premure» perché Mondolfi potesse espatriare, prima in Spagna e, successivamente, in Argentina.