Alesssandro Dell’Orto su Libero del 23/10/01 a pagina 22, 23 ottobre 2001
Il Chievo-Verona è sempre accompagnato da una scimmietta in peluche, avvolta in una piccola bandiera giallo-blu (i colori della squadra), che viene appesa sulla porta degli spogliatoi durante la settimana e trasferita la domenica in qualunque stadio
Il Chievo-Verona è sempre accompagnato da una scimmietta in peluche, avvolta in una piccola bandiera giallo-blu (i colori della squadra), che viene appesa sulla porta degli spogliatoi durante la settimana e trasferita la domenica in qualunque stadio. Secondo i calciatori, basterebbe guardarla e accarezarla, prima di ogni partita, per vincere facilmente. Prima del riscaldamento, i titolari si radunano intorno alla bandierina del campo, si abbracciano in cerchio, abbassano la testa, chiudono gli occhi e poi iniziano la preparazione fisica. Durante l’allenamento, disposti ancora in cerchio, si passano la palla secondo il gioco del "torello": uno di loro rimane al centro per cercare di prenderla e, se non ci riesce prima di venti tocchi, è costretto a pagare una multa di 20 mila lire. Dopo, negli spogliatoi, lanciano il "grido di battaglia": «Uno per tutti, tutti per uno!». Campedelli, presidente della società (alla guida della Paluani), offre ai giocatori piccoli pandori dopo ogni partita e, scherzando, li minaccia di voler pagare i loro stipendi in dolci.