Pier Paolo Pittau su Il Messaggero del 22/10/01 a pagina 16., 22 ottobre 2001
Due scienziati dell’università di Liverpool hanno studiato 151 casi di uomini colpiti da infarto e hanno dimostrato che esiste una stretta correlazione tra il rapporto anulare-indice e il rischio di malattie cardiovascolari
Due scienziati dell’università di Liverpool hanno studiato 151 casi di uomini colpiti da infarto e hanno dimostrato che esiste una stretta correlazione tra il rapporto anulare-indice e il rischio di malattie cardiovascolari. Se, dividendo la lunghezza dell’indice per quella dell’anulare, si ottiene 0,90, difficilmente si avrà un attacco di cuore prima dei 75 anni; se la cifra ottenuta è 0,97, le probabilità di infarto rimangono scarse fino ai 55 anni; se l’indice è più lungo dell’anulare, l’età a rischio scende a 45 anni. Il fatto si spiega perché i geni responsabili della produzione di testosterone (protettore del cuore) e di estrogeni, controllano anche lo sviluppo delle dita.