Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  ottobre 25 Giovedì calendario

«Anche se per quasi tutti gli uomini è istintivo sciogliere il nodo con un movimento svelto e deciso – cioè sfilando, quasi strappando, il lembo più stretto – in tal modo si incide negativamente sulla vita della cravatta

«Anche se per quasi tutti gli uomini è istintivo sciogliere il nodo con un movimento svelto e deciso – cioè sfilando, quasi strappando, il lembo più stretto – in tal modo si incide negativamente sulla vita della cravatta. Il nodo andrebbe disfatto con calma rifacendo all’inverso i movimenti compiuti per annodarlo. In questo modo non si sottopongono le fibre del tessuto a eccessivi sforzi o torsioni, e si darà loro la possibilità di riprendere più facilmente la forma originaria. Ancora meglio se, prima di appenderla al portacravatte, si tiene la cravatta arrotolata per una notte. Ed ecco come procedere: si uniscono le due estremità e si arrotola la cravatta facendo perno sul dito indice (o sull’indice e il medio appaiati), tenendo all’esterno il lembo più largo. Questo è anche il modo per portare in viaggio le cravatte senza sciuparle da sé: basta sistemarle arrotolate in una piccola scatola rigida da tenere in borsa o valigia».