Geminello Alvi, Corriere della Sera 20/10/2001, 20 ottobre 2001
. «Il carbonchio è male ripugnante. Tumefà la milza delle pecore come una capsula da cui traspare rosso nerastra una polpa che tagliata fuoriesce catramosa
. «Il carbonchio è male ripugnante. Tumefà la milza delle pecore come una capsula da cui traspare rosso nerastra una polpa che tagliata fuoriesce catramosa. Eppure esisterebbero per il bacillo almeno certi precedenti filosofici. Fu, pare, una pustola marcia di carbonchio a infettare il collo sottile del filosofo tedesco più egomane dell’800, il buon Stirner, e a ucciderlo. E fu sempre lei a infastidire in luogo innominabile anche Marx, che purtroppo scrisse lo stesso» (Geminello Alvi)