Gente Viaggi giugno 2001, 29 ottobre 2001
«Ma Casablanca non mi piace. una città europea, abbastanza anonima. Non c’è traffico di droga. Non c’è prostituzione visibile
«Ma Casablanca non mi piace. una città europea, abbastanza anonima. Non c’è traffico di droga. Non c’è prostituzione visibile. Neanche una coltellata. Non un marinaio ubriaco. Nessuno si ricorda chi fosse Humphrey Bogart. Manca George Raft. Si limitano a rubarti la roba dalla macchina. Neanche la macchina intera. Scassano i sedili per frugare nel baule. Non ti rubano l’Olivetti. Sono dei dilettanti. Dei provinciali. Il direttore dell’Alitalia, un bel giovanotto toscano, dice che qui si trova bene. O per lo meno, che la vita è tranquilla. Non c’è la confusione, per esempio, che c’era a Roma, quando ci stava. Tutto calmo, tranquillo, poco traffico, gente che va a letto presto, pulita, ordinata, civile. Insomma, Casablanca è fatta così? Ma allora quella del cinema era tutta propaganda? Certo. Sarà meglio che ce ne andiamo. Anzi, che ci siamo venuti a fare?» (Luciano Bianciardi, Viaggio in Barberia, Edt)