Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  ottobre 29 Lunedì calendario

«Ma Casablanca non mi piace. una città europea, abbastanza anonima. Non c’è traffico di droga. Non c’è prostituzione visibile

«Ma Casablanca non mi piace. una città europea, abbastanza anonima. Non c’è traffico di droga. Non c’è prostituzione visibile. Neanche una coltellata. Non un marinaio ubriaco. Nessuno si ricorda chi fosse Humphrey Bogart. Manca George Raft. Si limitano a rubarti la roba dalla macchina. Neanche la macchina intera. Scassano i sedili per frugare nel baule. Non ti rubano l’Olivetti. Sono dei dilettanti. Dei provinciali. Il direttore dell’Alitalia, un bel giovanotto toscano, dice che qui si trova bene. O per lo meno, che la vita è tranquilla. Non c’è la confusione, per esempio, che c’era a Roma, quando ci stava. Tutto calmo, tranquillo, poco traffico, gente che va a letto presto, pulita, ordinata, civile. Insomma, Casablanca è fatta così? Ma allora quella del cinema era tutta propaganda? Certo. Sarà meglio che ce ne andiamo. Anzi, che ci siamo venuti a fare?» (Luciano Bianciardi, Viaggio in Barberia, Edt)