Margaret Thatcher, ìCome sono arrivata a Downing Streetî, Sperling&Kupfer 1996, 31 ottobre 2001
«Nell’agosto del 1992 stavo lavorando in Svizzera al primo volume delle mie memorie con i miei collaboratori quando appresi che il vicepresidnete bosniaco Ejup Ganìc voleva vedermi: uscito clandestinamente da Sarajevo, stava cercando disperatamente di raccogliere aiuti all’estero per la Bosnia
«Nell’agosto del 1992 stavo lavorando in Svizzera al primo volume delle mie memorie con i miei collaboratori quando appresi che il vicepresidnete bosniaco Ejup Ganìc voleva vedermi: uscito clandestinamente da Sarajevo, stava cercando disperatamente di raccogliere aiuti all’estero per la Bosnia. Conoscendo le privazioni di Sarajevo, gli avevo preparato per il nostro incontro un tè particolarmente ricco. Con mia sorpresa, mentre mi dava un rapporto dettagliato sulla situazione politica e militare, non prese niente da mangiare. Ma quando andai nel mio studio per telefonare al ministero degli Esteri perché gli fissasse un appuntamento, i miei colleghi insistettero ancora perché mangiasse qualcosa, e a quel punto divorò diversi sandwich uno dopo l’altro. Quindi spiegò che, avendo vissuto per mesi in un bunker sotterraneo con ben poco da mangiare, aveva temuto di non essere capace di farlo in maniera educata in mia presenza» (Margaret Thatcher).