Margaret Thatcher, ìCome sono arrivata a Downing Streetî, Sperling&Kupfer 1996, 31 ottobre 2001
«Davanti alla fabbrica si era formata una folla, in mezzo alla quale c’era un donnone imponente che lanciava un torrente di insulti nella mia direzione
«Davanti alla fabbrica si era formata una folla, in mezzo alla quale c’era un donnone imponente che lanciava un torrente di insulti nella mia direzione. La polizia mi consigliò di tenermi alla larga. Ma io pensai che se aveva qualcosa da dirmi era meglio che me lo dicesse in faccia, anziché alle spalle, e mi avvicinai a lei per parlarle. La presi per il braccio e le chiesi tranquillamente che cosa c’era che non andava. Il suo atteggiamento cambiò immediatamente. Aveva le solite lamentele e i soliti crucci. Ma la vera causa della sua collera era la convinzione che i politici fossero gente che non ascoltava mai. Cercai di rispondere alle sue domande come meglio seppi e ci separammo amichevolmente. Mentre mi allontanavo sentii la sua voce inconfondibile che diceva a un’amica: ”Te l’avevo detto che non faceva poi così schifo”» (Margaret Thatcher).