Giorgio Ieran, Panorama 8/11/2001 a pagina 233., 8 novembre 2001
Secondo lo storico Bizantino Procopio (nel pamphlet "Storia segreta"), Teodora, imperatrice di Bisanzio, viziosa e scandalosa, «rimpiangeva di non avere quattro orifizi per soddisfare le sue voglie, benché sapesse usare alla perfezione i tre di cui disponeva
Secondo lo storico Bizantino Procopio (nel pamphlet "Storia segreta"), Teodora, imperatrice di Bisanzio, viziosa e scandalosa, «rimpiangeva di non avere quattro orifizi per soddisfare le sue voglie, benché sapesse usare alla perfezione i tre di cui disponeva. In una sola notte poteva far l’amore con quaranta maschi. Dava spettacolo spargendosi chicchi d’orzo sul pube e facendoli beccare da oche ammaestrate. Era la donna più spudorata che fosse mai esistita». Figlia di un domatore d’orsi, nata intorno al 500 d. C., presto orfana, recitava nei mimi («spettacoli popolari e lascivi dove se c’era da raccontare la nascita di Afrodite si metteva una bella ragazza nuda in una tinozza»). Pallida, minuta, occhi di fuoco, divenne presto una ballerina e prostituta famosa in tutto l’Oriente. Dopo lunghe turné, tornò a Costantinopoli, dove conobbe l’ufficiale e futuro imperatore Giustiniano, che se ne invaghì e la sposò. Lei aveva 25 anni, lui 40. Divenne un’imperatrice di tutto rispetto: trattava di persona col re dei Goti e con i generali siriani, metteva becco nelle questioni politiche e religiose. Durante una rivolta, Giustiniano voleva scappare da Bisanzio. Lei gli disse: «Scappa pure, io resto qui. La porpora imperiale sarà il mio sudario». Lui rimase.