Pasquale Cascella, líUnit 02/11/2001, 2 novembre 2001
«La guerra ha di per sé un fondamento violento. Ciò che angoscia è che dovrebbe avere una sua etica, quella per cui si rischia dall’una e dall’altra parte, sia i Curiazi sia gli Orazi
«La guerra ha di per sé un fondamento violento. Ciò che angoscia è che dovrebbe avere una sua etica, quella per cui si rischia dall’una e dall’altra parte, sia i Curiazi sia gli Orazi. Qui, invece, vediamo i talebani utilizzare civili come scudo alle loro postazioni militari, piazzate cinicamente nei centri abitati, vicino a obiettivi civili. E personalmente sono indotto a chiedermi se, come già nel corso dell’intervento in Kosovo, anche il tasso d’errore nei bombardamenti non sia determinato dal fatto che si preferisce sganciare le bombe da un’altezza di sicurezza. Sono due facce della stessa questione etica: da una parte si mette a repentaglio la vita di chi non c’entra niente, dall’altra per non rischiare la vita di chi sta sugli aerei si rendono approssimativi i bersagli» (Giuliano Amato)